Thread: a little help
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Old 08-09-2022, 03:32 PM   #5
DNSB
Bibliophagist
DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.DNSB ought to be getting tired of karma fortunes by now.
 
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It is a fairly trivial job using Sigil.

The first step was to mend and prettify the files to get rid of those extra spaces at the end of the line.

The second step was to convert the space-nbsp pairs at a single space and the remaining nbsp's to a single space.

In the third step, to convert the multiple paragraphs to a single paragraph, I used a simple regex:
Code:
</p>

  <p class="p1">([a-z])
with the replacement being space\1:
Code:
 \1
For the fourth step, I searched for:
Code:
<span style="letter-spacing: 0.0682em;">
and replaced it with:
Code:
<span>
.

I then used DiapDealer's TagMechanic to remove all the naked spans.

The result was:
Spoiler:
Quote:
<p class="p1">Quando entrai in camera mia, credetti di aver lasciato uno di quei film acceso sul lettore DVD. Ma nel giro di pochi secondi capii che non era così. Ciò che vedevo era reale. Per quanto realistici si sforzassero di essere i film che guardavo, c’era sempre la consapevolezza che si trattava di finzione. Questo mi creava un blocco nella mente, una sorta di pozzo dell’orrore del quale non ero del tutto conscia finché non assistevo al dolore vero, alla sofferenza autentica. Alcune scene del notiziario serale mi disgustavano e mi turbavano e dovevo comunque arrendermi a guardare almeno in parte la robaccia che guardavano online i miei amici. Decapitazioni, incidenti d’auto, morti e omicidi della vita reale. Sapevo che scene del genere mi avevano traumatizzato sul serio. Inoltre, ricordi dell’incidente sepolti nella memoria riaffioravano nei momenti più inaspettati. Mi ci volle qualche istante per rendermi conto di quanto stavo osservando. Un ammasso di carne rossa e sanguinolenta che penzolava da una fune, ondeggiando al minimo tocco. Sullo sfondo, i resti di un paio di teloni per tende da campeggio rovesciati a terra e su uno di essi una sagoma travolta e aggredita, che muoveva in fretta gli arti. Sembrava uno di quei giocattoli a molla che era stato caricato troppo.</p>

<p class="p1">Battei le palpebre e mi sedetti sul letto. “È il posto che stavo guardando prima”.</p>

<p class="p1">La grotta ora era fuori dall’inquadratura e la videocamera era ferma immobile, come se fosse stata sistemata su un treppiede. Le luci appese tra le tende ancora in piedi si agitavano a mezz’aria, proiettando ombre inquiete.</p>

<p class="p1">Battei di nuovo le palpebre, come per resettare la vista. Tenni gli occhi chiusi per più tempo del normale, pensando: “Che cosa sto guardando?”.</p>

<p class="p1">Quando li riaprii, qualcuno sbucò dal fitto degli alberi e cercò di entrare in una delle grandi tende. Qualcosa – una sagoma nell’aria, una macchia sullo schermo, forse persino un’immagine fantasma – seguì i malcapitati attraverso la radura.</p>

<p class="p1">Non appena li toccò, quelli caddero a terra.</p>

<p class="p1">Il cuore mi galoppava nel petto, battendo dolorosamente all’impazzata. Mi avvicinai allo schermo, ma le persone era molto lontane, nascoste dalle ombre tremolanti, e la vicinanza non fece altro che rendere l’immagine ancora più sgranata. Sembrava che stessero lottando. Il loro viso non era più bianco.</p>

<p class="p1">Era rosso.</p>

<p class="p1">Se si fosse trattato di un film horror, avrei riso per gli effetti speciali. Non riuscivo a vedere cosa stesse accadendo. Era tutto così confuso. Le sagome massacrate ora si contorcevano appena, come se stessero per esaurire le forze. La carne continuava a dondolare.</p>

<p class="p1"><a id="a85"></a>Qualcosa si separò dall’oggetto appeso alla fune, da quelli che ormai avevo capito essere i resti di uno degli speleologi. Rimase lì aggrappata per un po’,</p>
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